L'officina di posta di Torre Annunziata
Nel 1810 la località fu chiamata "GIOACCHINOPOLI" in onore di Gioacchino Murat.
Questo è il testo del decreto n. 567 del 19 febbraio:
"Aderendo a' voti delle popolazioni riunite della Torre dell'annunciata e del casale di Torrevecchia abbiamo decretato e decretiamo quanto segue: Art.1. Il Comune composto dalla Torre dell'annunciata e dal casale di Terravecchia è autorizzato a non portare più da oggi innanzi le anzidette antiche denominazioni, a prendere il nome di GIOACCHINOPOLI, e ad ergere un monumento con una iscrizione che perpetui la memoria della loro riunione e del cambiamento del nome."
L'officina di posta di Torre Annunziata risulta regolarmente aperta nel 1809, ma le prime bollature conosciute sono del periodo che va dal 1818 al 1822.
Nel 1810 la località fu chiamata "GIOACCHINOPOLI" in onore di Gioacchino Murat.
In ogni caso, anche i primi bolli autentici della cittadina vesuviana sono rari. I timbri posti in una cornice a doppio filetto recanti Torre dell'Annunciata in corsivo nero sono sempre mal impressi (fig.2).
Dal 1826 inizia la timbratura dell'ovale nero Torre dell'Annunziata, (fig.3) ed essa continua sino al 1858, anche se l'officina risulterebbe essere stata chiusa intorno al 1844 (in un elenco di posta del 21 gennaio 1846 non viene menzionata).
La cancelleria comunale inoltrava la corrispondenza utilizzando il bollo postale. La conferma è in una lettera del 27/08/1858 spedita dal direttore delle Poste di Castellammare al cancelliere Comunale di Torre Annunziata, in cui si chiede di trovare e recapitare una lettera a Pompei. Da questa si evince che in quel periodo Pompei veniva servita dalla cancelleria di Torre Annunziata.
Si conosce il bollo accessorio di R.L Servizio, ma non quelli di Franca e Assicurata.